30 novembre 2005
E il “Fantacalcio” di Clavarezza in Valbrevenna finì sul web
Dieci anime (o poco più) in inverno e case rianimate dai “villeggianti” in estate. Fotografata così, con queste cifre, la storia di Clavarezza - frazione della Valbrevenna - non sembra così lontana da quella di tanti altri paesini dell’entroterra. Poi, però. Poi, però, ai numeri “reali” vanno aggiunti quelli virtuali. Quelli che, a oggi, parlano di 1.150 visite sul sito internet www.clavarezza.it, ideato, fatto, finito e autofinanziato dai ragazzi legati affettivamente al paese della Valbrevenna; quelli che, partendo dal web, raccontano di amicizie, di estati passate assieme, di memorie da tramandare. Di sentimenti. Quelli sì, reali.
Per raccontare le origini di questa storia, bisogna andare al 1992. Fra sfide in cantina con le “grette” e un nuovo gioco, nuovamente in bilico fra reale e virtuale: il Fantacalcio. «Nell’estate di quell’anno, io, altri quattro ragazzi e un papà abbiamo deciso di fondare la “Lega dello zio Tom” per giocarci il nostro campionato durante l’anno» inizia a raccontare Davide Cozzolino, 30 anni, mente creativa, con il fratello Gabriele, del sito internet www.clavarezza.it.
La “Lega dello zio Tom” conquista proseliti e le estati passano. Siamo al 1999-2000: dal 1992 sono già passati otto anni e i “ragazzini di Clavarezza” sono cresciuti. «Fra l’università e il lavoro i nostri contatti potevano sfilacciarsi: perché alcuni di noi sono andati ad abitare a Genova, alcuni perfino a Milano, Bologna e Roma. Da qui, dal desiderio di non perdere mai l’amicizia cementata estate dopo estate è nata l’idea di dedicare al nostro Fantacampionato un sito internet. Per dare la possibilità a chiunque di giocare, da qualunque parte d’Italia». Il primo sito decolla e funziona. E, da quel giorno, a Davide e ai suoi amici ronza in testa ogni giorno l’idea di mettere su anche qualcosa di Clavarezza, su internet. Un sito tutto dedicato al paese che li ha fatti conoscere e diventare amici, con in più un’area riservata solo a loro, ai giocatori della “Lega dello zio Tom”.
Per il risultato, basta cliccare oggi www.clavarezza.it, il primo sito dedicato alla frazione della Valbrevenna. «Abbiamo appena iniziato a riempirlo con foto del paese, indicazioni su come arrivare e link utili - continua Davide - ma in mente abbiamo già mille idee: vogliamo raccogliere e raccontare nel modo più approfondito possibile la storia di Clavarezza, i giochi, le ricette, gli usi e i costumi di un tempo. Su internet metteremo quindi un grande archivio storico virtuale del paese, per tramandare negli anni la memoria e le nostre radici.
Siamo già stati contattati da un discendente di un famiglia emigrata in Argentina e forse partita, come tante, proprio da Clavarezza». E se gli abitanti del posto davanti al sito internet «hanno sorriso», Davide, una laurea in tasca, un lavoro come responsabile tecnico nel settore nautico da Brignola, a Mignanego, l’attaccamento a quel paese di dieci anime d’inverno lo manifesta con una scelta: trasferirsi a breve in pianta stabile nel paesino della Valbrevenna.
E con un’immagine: «Ho sempre guardato con un pizzico d’invidia chi, a Clavarezza, davanti a un albero si ferma e racconta che quello è stato piantato dal padre, o dai nonni. Della mia famiglia sono il primo a voler mettere le “radici” su in paese, con la speranza che i miei figli possano portare avanti nel tempo, un domani, questa mia scelta». Radici reali per Davide. Virtuali, con il primo sito internet, per Clavarezza. La frazione dai dieci abitanti d’inverno e dai 1.150 contatti sul web.
Silvia Pedemonte
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